Donna di 29 anni, senza patologie di rilievo in anamnesi; lamentava la comparsa da alcune ore di dolore addominale diffuso ai quadranti inferiori, poi localizzatosi in FID; riferiva inoltre recente infezione delle vie urinarie per cui stava assumendo integratori alimetari non meglio specificati.
Al Pronto Soccorso la paziente era febbrile; all’esame obiettivo l’addome era trattabile, dolorabile in FID con modica contrattura di parete, Blumberg positivo; agli esami ematochimici vi era evidenza di leucocitosi neutrofila con lieve rialzo degli indici di flogosi.
Per questi motivi la paziente è stata ricoverata in Chirurgia generale nel il sospetto di appendicite acuta.
Dal reparto è stata richiesta l’ecografia dell’addome, che ha permesso di riscontrare un di calcolo di 0,7 cm localizzato nel meato ureterale destro che comportava una lieve ectasia uretero-pielo-caliciale omolaterale; concomitava qualche altro piccolo calcolo caliceale del rene di destra; la vescica era scarsamente distesa con lieve corpuscolatura endoluminale.
Dopo la consulenza urologica e la relativa terapia medica la paziente ha presentato un progressivo miglioramento delle condizioni cliniche, in particolare remissione della febbre e delle algie addominali.
Al controllo ecografico eseguito prima della dimissione non era più evidente il calcolo a livello del meato ureterale destro.
La litiasi renale e ureterale è un problema clinico molto comune nella pratica clinica, che però richiede una corretta e rapida diagnosi differenziale con numerose altre patologie con simile presentazione clinica (appendicite acuta, diverticolite, torsione ovarica, aortopatie acute, pielonefrite, ecc.); l’ecografia è l’esame di primo livello che consente di porre una corretta diagnosi in una buona percentuale di casi.
I calcoli localizzati nell'uretere possono essere difficili (talvolta impossibili) da identificare, specie nei soggetti obesi, in assenza di dilatazione della via escretrice e in alcuni segmenti come l'uretere lombare basso e quello pelvico non iuxtavescicale. Nel sospetto di colica si valuta, oltre il rene, il bacinetto e il tratto più prossimale dell'uretere, finché riconoscibile. Successivamente, se il calcolo non è stato visualizzato, si va ad esplorare la giunzione uretero-vescicale e la porzione di uretere più prossima alla vescica. Se neanche così si riesce, si vanno ad identificare i vasi iliaci e a ricercare la dilatazione e il calcolo nel tratto di uretere che incrocia i suddetti vasi. Il twinkling artifact (effetto arlecchino) può essere di ausilio.